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Vangelo del giorno
Domenica 27 Aprile 2025

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.


(Gv. 20,19-32)
Bibbia – CEI 2008
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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:

                   image00001.jpg                

Mentre il TAR Lazio  decide di non accogliere la sospensiva sull’affidamento  del servizio idrico integrato alla società Acque Potabili s.p.a.   al Senato Via libera dell’Aula  alla moratoria per la privatizzazione dell’acqua.

                            

È stato approvato infatti, con 157 sì e 155 no e un astenuto (compreso il voto favorevole della Lega Nord), un emendamento aggiuntivo al decreto legge collegato alla Finanziaria (presentato dalla commissione Bilancio e leggermente modificato con un sub-emendamento del relatore Natale Ripamonti), che impedisce nuovi affidamenti fino a una legge organica sulla gestione delle risorse idriche e dei servizi idrici integrati (e comunque non oltre 12 mesi dall’entrata in vigore della legge).

Secondo l’emendamento approvato, “al fine di assicurare la razionalizzazione e la solidarietà nell’uso delle acque, fino all’emanazione delle disposizioni adottate in attuazione della n. 308 del 15 dicembre 2004, integrative e correttive del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, contenenti la revisione della disciplina della gestione delle risorse idriche e dei servizi idrici integrati, e comunque entro e non oltre 12 mesi dall’entrata in vigore della presente legge, non possono essere disposti nuovi affidamenti ai sensi dell’articolo 150 del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006” .

  Inoltre, nell’ambito delle procedure di affidamento “sono ricomprese anche le procedure in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, fatte salve le concessioni già affidate”.

                                                                                                                      

COMUNE DI  CALTAVUTURO

Provincia di Palermo

COMUNICATO STAMPA   Dichiarazione del Sindaco On. D.Giannopolo:“Permangono e si aggravano le responsabilità dell’ATO Idrico di Palermo nella privatizzazione selvaggia e affaristica dell’acqua in provincia di Palermo” 

 La decisione di non accoglimento della sospensiva da parte del Tar Lazio dell’affidamento del servizio idrico integrato alla società Acque Potabili s.p.a. lascia impregiudicato il giudizio nel merito che invece, in tal modo, risulta ulteriormente accelerato così come i Comuni resistenti auspicano, così da sconfiggere definitivamente i mille cavilli che l’ATO continua ad eccepire per sfuggire al merito delle responsabilità che risultano essere gravi e circostanziate.

 Difatti gli unici pronunciamenti nel merito, entrambi di solenne bocciatura, sono fino ad ora quello dell’Antitrust emesso in data 23 aprile e confermato integralmente in data 27 giugno 2007 ,a seguito di richiesta di riesame da parte della Presidenza dell’ATO 1, e quello dell’Autorità nazionale di Vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture assunto con deliberazione n.289 dell’11.10 2007  del Consiglio dell’Autorità notificato agli interessati in data 25 ottobre 2007.

In particolare l’Autorità di Vigilanza ha eccepito tre elementi tali da farle richiedere il riesame dell’intero affidamento e precisamente: a)“.coincidenza in capo ad un medesimo soggetto della funzione di Commissario ad acta della Conferenza dei Sindaci e della qualifica di consigliere d’amministrazione di una delle società che hanno partecipato alla gara” tale da avere violato i “..principi di imparzialità e buon andamento di cui all’art. 97 della Costituzione sanciti anche dall’art. 2 del D.Lgs n.163/2006,; b) “..la sottrazione , al contratto oggetto della gara, della gestione del servizio idrico integrato nel territorio del Comune di Palermo..” che risulta”..non rispettosa dei principi di concorrenza, trasparenza e coerenza dell’azione amministrativa.”;c) la possibilità per il soggetto aggiudicatario di eseguire direttamente una così rilevante quota di lavori viola il principio della garanzia dell’ampio confronto concorrenziale.

Tali bocciature sono tali da caducare la convenzione stipulata e pertanto utili alla risoluzione del contratto. Giova altresì evidenziare che proprio all’art. 42 bis del contratto è inserita una clausola risolutoria che prevede appunto la nullità del contratto a seguito dei pronunciamenti negativi di una qualsiasi delle tre autorità che avevano avviato procedimenti di controllo e di verifica (Antitrust e Procura reg.le  Corte dei Conti, Autorità di Vigilanza sui lavori pubblici e Tar).

E’ per tale ragione che il Coordinamento dei Comuni contro la privatizzazione del servizio idrico chiederà formalmente la risoluzione del contratto alla società Acque Potabili s.p.a. e la rimodulazione del Piano degli investimenti mettendo in capo alla Regione il compito di cofinanziare gli interventi urgenti sulle infrastrutture idriche e fognarie da effettuare nei Comuni.

 La mobilitazione indetta in tutta la provincia di Palermo per giorno 28 ottobre sarà l’occasione per informare e sensibilizzare la cittadinanza sul grande imbroglio che si vuole consumare sul sudore e le tasche dei cittadini che sono quelli che dovranno pagare salata l’acqua potabile domani.                             

 Caltavuturo 25 ottobre 2007

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