Tirisan
Padre Zanotelli:
«Fermare i privati è fondamentale, dall’acqua dipende il futuro di milioni di persone»
«Sull’acqua ci giochiamo tutto e guai a noi se non riusciremo a vincere questa battaglia, è fondamentale per la vita di milioni di persone».
Dobbiamo tenere gli occhi aperti, i grandi maghi della finanza, soprattutto in America, suggeriscono di investire sull’acqua, perché i profitti sono del 30% in più rispetto ad altri settori di investimento
Francesco Forgione, ha messo in guardia dal rischio di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata.
«Dalle lotte di Danilo Dolci in poi – ha detto – il binomio acqua-mafia ha assunto connotazioni storiche.
Non è un caso che abbiamo ancora oggi dissalatori gestiti da imprenditori condannati per associazione mafiosa, come Pietro Di Vincenzo».
Ecco perché ha ribadito Forgione «l’acqua deve rimanere pubblica, è necessario bloccare tutti i processi che intendono consegnarne ai privati la gestione».
Gestione mista equivale a privatizzare, i Comuni perdono la gestione del servizio idrico integrato e resta un rapporto tra il consiglio di amministrazione dell´Ato e il privato».
«Sull’acqua ci giochiamo tutto.
Senza petrolio potremo anche vivere, ma senza l’acqua no». Parola di Padre Alex Zanotelli.
«Sull’acqua ci giochiamo la democrazia – dice Zanotelli – è qualcosa di troppo importante.
Se adesso si combattono le guerre per il petrolio, in futuro si faranno guerre per l’acqua».
Ll’acqua è un dono di Dio, il cantico di San Franceso declamava l’acqua: “Umile, preziosa et casta”.
Nel mondo di oggi, dove tutto viene trattato come una merce di scambio, anche l’acqua è mercificata e privatizzata. L’uomo è fatto di acqua, e chi mercifica l’acqua mercifica l’uomo.
Manifestazione contro la privatizzazione dell’acqua 29 – 30/09/07
Significativa manifestazione in piazza Margherita il 30.09.07 contro la privatizzazione dell’acqua alla quale hanno partecipato Giuseppe Mattei, di LIBERACQUA, Gioacchino Cannizzaro, Silvio Bonomo.
Sono intervenuti il Capo Gruppo PD Cons. Carmelo Mazzola e Rosario Bonomo, segretario comunale del Comune di Gangi.
Tutti i partecipanti hanno ribadito che in ogni provincia la privatizzazione dell’acqua e l’affidamento degli Ato ,sta avvenendo in modo anomalo.
In alcuni casi, alle gare si è presentato un solo concorrente facendo pensare a una spartizione a tavolino.
L’affare è “ un grosso affare “ ci saranno da gestire soldi ( pericolo di possibili infiltrazioni mafiose, specie nella gestione dei subappalti ) e posti di lavoro ( pericolo di voti di scambio ). Di contro nessuna garanzia sul costo che ricadrà sul cittadino che sicuramente a distanza di un anno si vedrà triplicare le bollette.
Privatizzare l’acqua è un grosso danno per l’uomo in quanto tale.
Silvio Bonomo, nel corso del suo intervento, ha richiamato un passaggio di P. Alex Zanotelli “ l’uomo per circa il 70 % è costituito d’acqua: privatizzare l’acqua significa privatizzare l’uomo e assoggettarlo alla tirannia dei “ magnati dell’acqua”
Gioacchino Cannizzaro dopo una esauriente disanima dei vari passaggi amministrativi consumati nelle varie sedi istituzionali, che hanno portato alla privatizzazione, ha sottolineto l’incoerenza della giunta di sinistra guidata da Mario Cicero e del Consiglio comunale che, attraverso varie perfomance ( contrarietà, indifferenza, disponibilità ), hanno deciso di non opporsi nell’ affidare la gestione dell’acqua ai privati.
Carmelo Mazzola ha cercato di spiegare, non convincendo, che la scelta adottata dall’amministrazione era una scelta obbligata alla quale ormai l’amministrazione non si poteva sottrarre, dato che, anche deliberando di non consegnare le reti idriche ci saremmo veduti piovere un commissario.
In replica gli è stato detto che al di sopra di ogni imposizione non condivisa dovrebbe prevalere la coerenza con i successivi atti derivanti.
A conclusione Rosario Bonomo ha invitato a non demordere :ancora c’è la legge da approvare in senato e si è in attesa della pronunzia del TAR del Lazio, per cui ha invitato tutti a continuare in modo efficace la protesta perché è impossibile soffocare la speranza.
Qualcun altro dalla folla ha detto che, come in val di Susa con la forza del popolo è stata bloccata la TAV, così anche una opposizione condivisa e efficace potrà produrre gli stessi frutti sulla privatizzazione dell’acqua.
Un plauso al movimento spontaneo unica forza di opposizione in un paese soffocato e mortificato dal “piccolo principe“.
Rosario Ignatti
{democracy:2}
[
Sabato 29 e Domenica 30 ore 18
manifestazione a Castelbuono
P.zza Margherita contro
a privatizzazione dell’acqua
Giorno 17 settembre il consiglio comunale di Castelbuono, convocato in seduta aperta alla presenza di un pubblico insolitamente numeroso ed attento, ha dato il via libera richiesto dal Sindaco Mario Cicero per consegnare le reti idriche e gli impianti alla società aggiudicataria (ed unica concorrente) della gestione monopolistica del servizio idrico integrato nella provincia di Palermo per 30 anni.
MANIFESTO DEI CITTADINI CASTELBUONESI
PER LA DIFESA DELLE SORGENTI,
DEGLI IMPIANTI E DELLE RETI IDRICHE
DALLA PRIVATIZZAZIONE
Noi sottoscritti cittadini di Castelbuono
Dissentiamo fermamente dal proposito manifestato dal Sindaco di Castelbuono Mario Cicero di consegnare le reti idriche e gli impianti alla società Acque Potabili Siciliane.
Dissentiamo anche dal voto concordemente espresso dai consiglieri comunali di centrodestra e centrosinistra, che ha autorizzato il Sindaco a procedere in tal senso.
Non dimentichiamo che in campagna elettorale il Sindaco e il suo raggruppamento politico avevano espresso pubblicamente il proposito di opporsi alla cessione ai privati del servizio idrico.
Ricordiamo anche che, con una delibera del gennaio scorso, il passato Consiglio comunale aveva deliberato la revoca della convenzione di gestione tra il Comune di Castelbuono e l'ATO idrico, con il voto favorevole di diversi amministratori attuali di entrambi gli schieramenti.
Pertanto in base a quale convenzione il Sindaco Cicero si appresta a consegnare impianti e reti? In base a quella redatta dal commissario ad acta contro la quale lo stesso Sindaco ha proposto ricorso?
Ricordiamo infine che il 22 giugno, in pubblica assemblea, l'Assessore Genchi aveva espresso l'impegno della Giunta ad opporsi al passaggio alla gestione privata del servizio idrico.
Siamo decisi a difendere dalla mercificazione e dall'assoggettamento al lucro la nostra risorsa idrica e gli impianti, realizzati grazie all'impegno e alle battaglie di generazioni di Castelbuonesi.
Riteniamo infatti che l'acqua vada distribuita prima di tutto in base ai principi della solidarietà, dell'utilità collettiva e del risparmio della risorsa.
Non ci facciamo ingannare dal miraggio dei finanziamenti, che intendiamo preservare a favore della collettività, assicurandoli alla gestione pubblica, e sottraendoli a chi invece li vuole utilizzare per arricchirsi.
Non ci convincono le retoriche richieste di percentuali ed esenzioni con cui il Sindaco ed il Consiglio comunale hanno accompagnato la delibera con la quale intendono consegnare la nostra acqua al colorito raggruppamento privato aggiudicatario di una gara con un unico concorrente.
Ci sdegna la sottomissione degli organi politico-amministrativi di questo comune alle scelte imposte dalla giunta provinciale Musotto, contro la volontà dei cittadini più volte manifestata con migliaia di firme.
Siamo peraltro consapevoli che la privatizzazione piace alla casta dei politici, perché farebbe aumentare la loro presa ed il loro peso sulla società e sull'economia, grazie ai privati che li "faranno sognare" aprendo loro ampi spazi senza alcun controllo per incarichi, consulenze, appalti, subappalti, cariche societarie e simili per amici in carriera e clienti da nutrire.
Noi non ci stiamo.
E quindi:
Ci impegniamo a manifestare con forza in ogni modo pacifico e non violento il nostro dissenso e la nostra opposizione al passaggio delle reti idriche e degli impianti ai privati.
A tal fine diamo vita al "Comitato castelbuonese no privatizzazione - Liberacqua", e ci impegniamo a partecipare alle iniziative che via via saranno programmate.
Noi sottoscritti cittadini di Castelbuono
Dissentiamo fermamente dal proposito manifestato dal Sindaco di Castelbuono Mario Cicero di consegnare le reti idriche e gli impianti alla società Acque Potabili Siciliane.
Dissentiamo anche dal voto concordemente espresso dai consiglieri comunali di centrodestra e centrosinistra, che ha autorizzato il Sindaco a procedere in tal senso.
Non dimentichiamo che in campagna elettorale il Sindaco e il suo raggruppamento politico avevano espresso pubblicamente il proposito di opporsi alla cessione ai privati del servizio idrico.
Ricordiamo anche che, con una delibera del gennaio scorso, il passato Consiglio comunale aveva deliberato la revoca della convenzione di gestione tra il Comune di Castelbuono e l'ATO idrico, con il voto favorevole di diversi amministratori attuali di entrambi gli schieramenti.
Pertanto in base a quale convenzione il Sindaco Cicero si appresta a consegnare impianti e reti? In base a quella redatta dal commissario ad acta contro la quale lo stesso Sindaco ha proposto ricorso?
Ricordiamo infine che il 22 giugno, in pubblica assemblea, l'Assessore Genchi aveva espresso l'impegno della Giunta ad opporsi al passaggio alla gestione privata del servizio idrico.
Siamo decisi a difendere dalla mercificazione e dall'assoggettamento al lucro la nostra risorsa idrica e gli impianti, realizzati grazie all'impegno e alle battaglie di generazioni di Castelbuonesi.
Riteniamo infatti che l'acqua vada distribuita prima di tutto in base ai principi della solidarietà, dell'utilità collettiva e del risparmio della risorsa.
Non ci facciamo ingannare dal miraggio dei finanziamenti, che intendiamo preservare a favore della collettività, assicurandoli alla gestione pubblica, e sottraendoli a chi invece li vuole utilizzare per arricchirsi.
Non ci convincono le retoriche richieste di percentuali ed esenzioni con cui il Sindaco ed il Consiglio comunale hanno accompagnato la delibera con la quale intendono consegnare la nostra acqua al colorito raggruppamento privato aggiudicatario di una gara con un unico concorrente.
Ci sdegna la sottomissione degli organi politico-amministrativi di questo comune alle scelte imposte dalla giunta provinciale Musotto, contro la volontà dei cittadini più volte manifestata con migliaia di firme.
Siamo peraltro consapevoli che la privatizzazione piace alla casta dei politici, perché farebbe aumentare la loro presa ed il loro peso sulla società e sull'economia, grazie ai privati che li "faranno sognare" aprendo loro ampi spazi senza alcun controllo per incarichi, consulenze, appalti, subappalti, cariche societarie e simili per amici in carriera e clienti da nutrire.
Noi non ci stiamo.
E quindi:
Ci impegniamo a manifestare con forza in ogni modo pacifico e non violento il nostro dissenso e la nostra opposizione al passaggio delle reti idriche e degli impianti ai privati.
A tal fine diamo vita al "Comitato castelbuonese no privatizzazione - Liberacqua", e ci impegniamo a partecipare alle iniziative che via via saranno programmate.