Culltura
E’ fondamentale allora darsi delle regole comuni per consentire la massima espressione da parte di tutti.
Il massimo di possibilità espressiva per tutti, risiede in valori come la responsabilità, la condivisione, la ricerca onesta con ogni mezzo del reciproco ascolto senza pregiudiziali e senza paletti di “ verità intoccabili e indiscutibili “.
Certe volte sembra che proprio i laici siano più chiusi in merito ad argomenti che non si devono più mettere in discussione, perché acquisiti come certezze assolute.
Nella costruzione del cammino di un dialogo sincero è necessaria la consapevolezza
che tutti siamo esseri umani ,
che ci muoviamo con le nostre debolezze, con le nostre limitatezze, con le nostre “ verità innegoziabili “ ;
che difficilmente siamo disponibili , quando è tempo di stoppare le parole e compiere atti concreti, ad avvicinarci sempre di più, sorreggendoci l’un l’altro verso un cammino difficile di condivisione delle emergenze sociali.
Sono allora questi i principali ostacoli da rimuovere dal cuore dell’uomo per mettersi nella disponibilità di ascolto dell’altro.
Il dialogo è indispensabile per la costruzione di una società giusta, ma un dialogo che riconosca i valori dell’altro. Questo riconoscimento è l’inizio dell’ascolto e dell’accoglienza dell’altro.
Fondamentale è conquistare e convertire al dialogo soprattutto chi è sempre pronto ad imporre degli steccati [ e questo soprattutto per il suo bene], per evitargli che presto o tardi non venga a trovarsi, proprio lui, a scontrarsi con gli steccati che ha imposto.
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Mi chiamo Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry. Stavo sorvolando con mio aeropostale il deserto del Sahara quando , all’improvviso, avvertii con sgomento uno strano rumore proveniente dal motore , che fece perdere quota al mio aeroplano, costringendomi ad un atterraggio di fortuna in pieno deserto. Mi ritrovai più solo di un marinaio su una zattera dopo un naufragio, con poca scorta d’acqua e lontano mille miglia da qualsiasi abitazione umana. Stava quasi per sopraggiungere l’alba ed io ero appena crollato per la stanchezza e la disperazione, quando, stupefatto, fui svegliato da una strana vocetta: piccolo-principe-l’incontro con Antoine
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E’ questa una delle più antiche laudi drammatiche in forma di ballata scritta da Iacopo Benedetti , detto Jacopone, che la chiesa venera come beato .
Egli nacque a Todi verso il 1235. Speriamo che le musiche originali possano essere in armonia con i testi e ne lascino intatti il fervore mistico e l’impetuosa passione del poeta |